Partenza discreta, buona gestione dei primi giri che mi porta ad essere tra i primi cinque. Con gomme in ottimo stato decido infatti di non approfittare della S.C. e resto in pista. È bastata appunto l'emozione di trovarmi lì davanti per mandarmi in palpitazione. Pensieri inutili mi hanno distratto ed ecco il primo errore, più che un testacoda sarebbe giusto definirlo effetto trottola. Da lì ho perso la tranquillità e la mia gara è finita. Devo imparare quanto meno a stare calmo e a non fare errori.
1. Non è la prima volta che corro in casa Alpha Tauri. A Monaco venni chiamato a sostituire Lenvis, ma la mia gara si fermò all'ottavo giro dopo un'escalation di errori, che costarono qualche danno non solo a me sfortunatamente. La dirigenza avrà certo considerato il fattore emozione (si, sono un po' troppo umano ancora e confesso che a volte mi tremano le gambe e le braccia), puntando sul fatto che gradualmente scomparirà, migliorando la conoscenza dei piloti con cui dovrò misurarmi e ambientandomi meglio nel campionato.
2. L'obiettivo è crescere. Non sono un pischello ma faccio mia la frase del violoncellista Pau Casals che interrogato sul perché a novant'anni continuasse a esercitarsi rispose: "Perché sto facendo progressi". Sono certo che trovandomi con uno davanti che tira, e uno dietro che spinge, abbasserò di qualche decimo i miei tempi sul giro. Inoltre correre con frequenza gare lunghe e sfiancanti migliorerà la mia costanza e la mia capacità di rimanere concentrato.
3. Conosco il mio compagno, anche se non personalmente. Fu il primo dei piloti di FMP a cui chiesi l'amicizia, perché negli eventi di gara ci capitava spesso di trovarci a battagliare. E quale migliore amico di uno con cui sai di poter battagliare ?
4. Ora scendo in pista perché muoio dalla voglia di sedermi su un' Alpha Tauri. Farò del mio meglio per onorare il sedile che mi è stato assegnato.
Finalmente al terzo tentativo raggiungo il mio tempo obiettivo, che tradotto in griglia significa P. 19, ultima fila. Mi consolo all'idea che potrò affrontare curva 1 senza eccessive pressioni. E invece mi sbaglio, perché da qualunque posizione tu parta curva1 in Bahrein è il collo di un imbuto. Concentrazione massima e si supera l'ingorgo con l'ala intatta: unica mia vera preoccupazione delle prime curve. La gara è stata emozionante, con due o tre errori in cui ho perso il posteriore, ma non troppi secondi, duelli accesi ma corretti e un insperato nono posto che per mè è stato come una vittoria.
